Con l’arrivo di Ludovico Santon, la società bianconere vuole alzare l’asticella e competere con le grandi del campionato.
Ludovico Santon ha iniziato proprio a Ponzano a muovere i suoi primi passi nella pallacanestro per poi spostarsi alla Benetton Basket dove ha svolto tutta la trafila delle giovanili prendendo anche i gradi di capitano per ben 4 anni e arrivando anche alla conquista del secondo posto Cadetti a Salso Maggiore. Apparizione per Ludovico anche in Nazionale Cadetti per poi intraprendere la carriera da cestista professionista a Brescia, Caorle, Bassano per poi tornare a Ponzano e vestire la maglia della sua città per ben 4 anni. Santon detiene ancora il record del club per punti segnati a partita: ben 48.
Voglio ringraziare di cuore tutta la società e il presidente Pizzolon per avermi cercato e voluto fortemente affidandomi la responsabilità dell’area sportiva della prima squadra. Dopo un periodo lontano dal basket mi sono voluto rimettere in gioco anche per una promessa fatta a me stesso, cioè quella di aiutare a portare avanti il lavoro societario iniziato da mio padre tanti anni fa e che Carlo, Bruno Polon e tutta la dirigenza hanno saputo sviluppare egregiamente ottenendo grandi risultati.
Com’è stato l’approccio al Ponzano Basket?
“Ho accettato con grande piacere, entrando con la massima disponibilità per dare una mano, forte del legame che ho con questo club con cui ho mosso i miei primi passi da bambino per poi ritornare da giocatore per qualche stagione a fine carriera. Cercherò di mettere a disposizione il mio entusiasmo e la mia esperienza nel basket giocato per aiutare tutta la squadra e i singoli a raggiungere i propri obbiettivi.
Si dice “fare di necessità virtù”, il cambio in panchina è stata una sorpresa, ma la scelta fatta è entusiasmante.
Dopo la rinuncia all’incarico da parte di coach Zimerle, che ringraziamo assieme al vice Trevisiol per l’impegno e il grande risultato ottenuto nella scorsa ragione, ci siamo chiesti che tipo di allenatore sarebbe stato un fit perfetto per noi: volevamo un coach giovane da poter lanciare, preparato e con entusiasmo.
Abbiamo individuato in Matteo Gambarotto la scommessa giusta che abbia quella competenza e voglia di emergere che per noi fa la differenza. Lo staff tecnico sarà rinnovato con aggiunte importanti quali Federica Gonnelli che curerà la parte atletica, Antonio Paganino come vice allenatore e Giulio Gobbo per la parte scouting e video. Vogliamo mettere Matteo e tutto il gruppo di lavoro nelle migliori condizioni per sviluppare i nostri atleti anche nel settore giovanile. Oggi un coach coordina e coinvolge tutto lo staff e poi mette assieme le loro opinioni per prendere decisioni tecnico tattiche e sui programmi di lavoro.”
Il finale della scorsa stagione ha gasato l’ambiente: cosa ci dobbiamo aspettare quest’anno?
“L’asticella deve essere alta, non bisogna accontentarsi ma avere sempre il coraggio di osare, senza paura. Mi aspetto una stagione ricca di determinazione, di coraggio e voglia di fare. L’obbiettivo è confermare quello che di buono è stato fatto la scorsa stagione, ma mantenendo sempre i piedi ben saldi a terra. Sappiamo che sicuramente ci saranno degli alti e bassi in una stagione lunga, penso che dovremo essere bravi a gestire i momenti. Quello che vogliamo è sicuramente essere la migliore versione di noi stessi, mi aspetto molta responsabilità individuale da parte delle ragazze. Il campionato sarà molto interessante, molte giocatrici sono scese dalla A1 rendendolo ancora più duro e complesso.
C’era l’intenzione di presentare una squadra competitiva e dinamica, che potesse far divertire con un buon mix di gioventù ed esperienza. Abbiamo lavorato molto sulle idee, cercando profili che avessero quella fame necessaria per poter fare la differenza e migliorare, oltre ad avere doti tecniche e umane. Confermando lo zoccolo duro della squadra, c’erano delle opportunità sul mercato e abbiamo cercato di coglierle, soprattuto dopo la partenze di due pilastri come Giordano e Van Der Kejil.”
Non solo tecniche, sono state cercate anche caratteristiche umane, com’è andata?
“Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto, cercavamo delle atlete su cui poter lavorare, che avessero ambizione e voglia di lavorare per emergere, ma che allo stesso tempo ci dessero garanzie. Vogliamo le ragazze possano venire a Ponzano perché loro sono il vero progetto su cui investire, se migliorano individualmente tutta la squadra migliora di conseguenza. Il posto andrà sicuramente guadagnato, giocherà chi merita. Dobbiamo far sì che tutti abbiano quel piacere di stare assieme e di divertirsi in palestra, di lavorare duro per un unico obbiettivo. La squadra è giovane ma già con una certa esperienza. Abbiamo deciso di investire in un nuovo playmaker, Iuliano, che ha personalità, visione di gioco e una buona esperienza nonostante la giovane età. Le affiancheremo Matilde Bianchi che ha rinnovato con noi e a cui daremo sempre più responsabilità nel tenere in mano la squadra. Con Marta Pellegrini in guardia, volevamo un prospetto importante su cui lavorare e a cui dare fiducia per farla crescere ed essere una grande giocatrice.
Le abbiamo poi affiancato la leadership e il talento di Giovanna Pertile, che può ricoprire più ruoli come esterna. Abbiamo confermato anche Zecchin che per noi è una garanzia, oltre alla new entry Favaretto che con la sua grinta dovrà fare quel salto di qualità che le permetta di affermarsi giocatrice di categoria. Arriverà anche Caterina Rosar, una giovane promessa molto forte fisicamente, che dovrà lavorare per recuperare da un periodo di stop legato ad un infortunio al crociato.
Il pacchetto lunghi con il talento di Varaldi, la fisicità di Mioni, la nuova straniera Tivenius e la conferma di Gobbo rappresentano per noi l’emblema del centro moderno: grande dinamismo, versatilità su più ruoli e atletismo. Da valutare poi le posizioni di qualche giovane da inserire per completare il roster.”
Tivenius potrebbe essere un fattore, come siete arrivati a questa scelta?
“La scelta di Amanda Tivenius è stata fatta pensando di giocare più piccoli e poliedrici, ma allo stesso tempo con più soluzioni e maggiore aggressività e velocità. Stesso concetto per Varaldi che, potenzialmente, potrà diventare in futuro quasi un esterna.”
Parola d’ordine “sostenibilità”!
“Esatto: abbiamo fatto un ottimo mercato senza spese folli.
La sostenibilità è fondamentale per dare continuità, soprattutto in un periodo generale di grande contrazione economica: tutto il club ha questo obiettivo da raggiungere, rispettando il budget e attraverso collaborazioni attive con i nostri sponsor. Come ho detto, lavoreremo in primis sulle idee e sulla cultura sportiva. Dobbiamo trasmettere a tutti, giocatori, allenatori e tifosi un forte senso di appartenenza, un identità uniforme partendo dal minibasket fino alla prima squadra che deve essere un punto di riferimento. Sta a noi creare un legame forte con tutto ciò che ci circonda. Credo fortemente che quello della sostenibilità deve essere un modello non solo per noi, ma per tutto lo sport. Soprattutto dopo due anni di pandemia dov’è il mondo si è praticamente fermato.”
Le novità però non finiscono sul parquet.
“Abbiamo aperto una grande porta, investendo molto anche nel marketing e nell’ufficio stampa con Giovanni Conte e Matteo Vettori, due giovani preparati e in gamba. Abbiamo fatto un cambio di passo importante per essere sempre più attraenti nei confronti dei nostri sostenitori e sponsor. Sarà un percorso che richiederà tempo, sudore e sacrificio, ma sono convinto che lavorando in modo costante i risultati continueranno ad arrivare. Non dimentichiamoci che siamo l’unica squadra di Ponzano a partecipare a un campionato nazionale, guadagnato sul campo anno dopo anno. È un motivo di grande orgoglio e vetrina per il territorio, di cui dobbiamo essere tutti fieri.”